mercoledì 2 febbraio 2011

La descrizione di un attimo (cit.)

E' dal 24 di Dicembre dell'anno passato che non mi separo dalla macchina fotografica.
Non separarsi, significa che se dovessi metter piede sulla bilancia dovrei averla addosso, per essere davvero onesta col mio corpo.

Oh, ma tranquilli! Non sto per partire con "menamismi" sul mio intenso rapporto con la fotografia.

Devo ammettere però, che la mia visione delle cose è cambiata in modo radicale e soprattutto, che mi sono rincoglionita più di quanto non lo fossi già.
Pre 24 dicembre giravo per la mia città a testa bassa, il più delle volte.
Post 24 dicembre ad oggi, sono diventata mentalmente iper reattiva

E la sera torno a casa completamente ubriaca di immagini.

Ci sono situazioni talmente belle per cui un'immagine pulita e definita e d'obbligo... ma la maggior parte delle volte tento di cogliere la descrizione di un attimo, mai casuale.
Scelgo di proposito di fondere la città e le persone in un unico "corpo" e lo faccio mettendo a fuoco in manuale.
E' così che amo raccontare Roma e le persone che ci respirano dentro.

Non l'ho mai specificato: la maggior parte delle foto fusione o marasma che dir si voglia, io le scatto da un'automobile in movimento.
Ah ah ah... non guido io.

Ho perennemente la faccia appiccicata al finestrino e quando noto qualcosa o qualcuno che, scatto.
Non sempre riesco ad acchiappare il momento, sono più le volte che: ecco, scatta il rosso. Scatta il verde... Chi guida, prende una buca. Una macchina si accosta accanto alla nostra... Chi guida, frena bruscamente. E i sanpietrini? Parliamone dei sanpietrini... Toh, una curva!
Ma la parte più dirvertente sono le - involontarie - capocciate al vetro...

Non sempre scatto.
Non sempre pubblico tutto quello che scatto.
E in merito bisogno di rassicurarvi, quando trapasserò non ci sarà qualcuno che troverà scatti superfantastici nascosti chissà dove.
Lo giuro.


Il punto è.
Fossi in voi ci penserei due volte prima di fondervi con la vostra macchina fotografica.

2 commenti:

  1. Sò ero convinto che l'effetto sfocato alle foto fosse merito di una lavorazione post scatto

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  2. Sò, non muoverti. Vado a suicidarmi un attimo e torno subito... ahahhahahaha

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